Per l’ennesima volta l’Italia toglie da una parte e aggiunge dall’altra… e alla fine le cose vanno sempre peggio.

Da poco l’IRES (Imposta sui redditi delle aziende) è scesa dal 27 al 24% mentre l’IRAP è attestata al 3,9%. Il punto è che in applicazione di questa modesta e apparente riduzione, con il decreto del 26 Maggio 2017 si è dovuta rivedere la percentuale di “concorso al reddito complessivo dei dividendi e delle plusvalenze”… in pratica la percentuale dei dividendi che viene considerata reddito.


Fino a poco fa questa era il 49,72%, quindi su 100.000€, ad esempio, solo 49.720€ andavano a cumulo sulla vostra IRPEF.
Dall’11 luglio 2017 la percentuale soggetta a IRPEF è salita al 58,14%.


Quindi se volessimo fare un rapido calcolo (teorico) sulla totale imposizione di una società italiana, fino all’11 luglio chi aveva dei dividendi era avvantaggiato… oggi, per le fasce di reddito maggiori è del tutto svantaggioso.


Su un utile societario pro capite, ad esempio di un milione di euro, pagate IRES e IRAP il titolare d’impresa si portava a casa circa 700.000€ di cui solo 348.040€ (il 49,72% era tassabile IRPEF) e pagava altri 142.827€ circa di IRPEF, per un totale di circa il 44% di imposte totali indirette (senza considerare l’IVA al 22% già pagata e tutto il resto).
Dall’11 Luglio su un milione di euro si portano a casa circa 720.000€ ma il 58,14% vengono tassati ai fini IRPEF e quindi si vanno a pagare 173.171€ di Irpef per arrivare a una percentuale totale di tasse di oltre il 45%.
Quindi il cambio non è stato affatto a favore dei contribuenti che hanno profitti qualificati dalle loro imprese.


Diminuiscono sempre di più i motivi per vivere in Italia…


Probabilmente questo 1% in più di tasse servirà a finanziare i vaccini che saranno obbligatoriamente iniettati ai vostri figli dopo che avrete firmato “volontariamente” un consenso informato… che, qualora non firmato, vi costerà la vostra patria potestà.
Di sicuro vediamo scelte sempre migliori da parte del nostro ennesimo governo non eletto.

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